L'Associazione Musicale Fabio da Bologna  è stata lieta di conferire la nomina di Socio Onorario al Maestro Luigi Ferdinando Tagliavini per  il contributo, quale musicista e musicologo, allo studio alla tutela e alla valorizzazione delle opere del  Padre Fabio da Bologna, in occasione della presentazione dell'ultimo acquisto per la sua preziosa collezione di cembali: un cembalo Fabio da Bologna 1686


 

 

Di recentissima pubblicazione il catalogo “Collezione Tagliavini” a cura di John Henry van der Meer e Luigi Ferdinando Taglivini, pubblicato da Bononia University Press, 2008-2009, Bologna. La pubblicazione è stata realizzata con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Bologna.

Questa opera rappresenta non solo, come il titolo recita, un accurato catalogo, ma una vera e propria summa dell’arte costruttiva degli strumenti a tastiera presenti nella preziosissima collezione del M° Tagliavini. Sono volumi che ogni studioso desidererebbe possedere nella sua biblioteca.

Nel terzo volume è inoltre presente uno degli ultimi acquisti della collezione del Maestro, il cembalo di Fabio da Bologna costruito nel 1686, il cui ritrovamento e restauro rappresentano per l’Associazione Musicale Fabio da Bologna un ulteriore motivo di compiacimento.

Le più vive congratulazioni dunque al M° Tagliavini e alla Fondazione Cassa di Risparmio di Bologna per una simile ottima pubblicazione, davvero unica nel suo genere.



Claviembalo di Padre Fabio da Bologna - 1686 -  CollezioneTagliavini



Particolare della tastiera





Claviembalo di Padre Fabio da Bologna - 1686 -  CollezioneTagliavini



Particolari del coperchio



Clavicembalo di Padre Fabio da Bologna - 1677 - Musée de la Musique di Parigi

Padre Fabio da Bologna

 Fabio da Bologna fu organista e insigne costruttore di cembali nella Bologna del XVII secolo. Egli, entrato fin da giovanissimo fra i Minori Osservanti, fu anche Superiore della Chiesa della SS. Annunziata, dove operò per ben 35 anni. 

Di lui conosciamo la sua abilità di organista, di costruttore d’organi, dei quali purtroppo non rimane alcuna testimonianza, e di costruttore di cembali. In quest’ultima attività egli divenne “tanto eccellente, che i suoi lavori furono
graditi a diversi principi,  fra cui ricorderò soltanto l’E.mo Panfili Legato di Bologna, il Duca di Mantova e quello di Savoja”.
(Fernando da Bologna, Memorie Serafiche, 1701).




Clavicembalo di Padre Fabio da Bologna - 1677 - Musée de la Musique di Parigi
Sopra: Particolare del coperchio 
Sotto: Particolare della Tastiera


Uno dei suoi migliori cembali apre oggi il Musée de la Musique di Parigi, cembalo costruito per Ercole Pepoli, figlioccio di Luigi XIV e all’’inizio del 2008, ai quattro cembali finora conosciuti dell’artista bolognese e conservati nel Musée de la Musique di Parigi e nel Ringve Musikkhistorisk Museum di Trondheim in Norvegia, si è aggiunto un preziosissimo cembalo datato 1686 che Luigi Ferdinando Tagliavini ha potuto acquistare presso un antiquario di Roma.

A lungo dimenticato, grazie a P. Cesare Tinelli, storico dell’arte della famiglia francescana dei Frati Minori dell’Emilia Romagna, Fabio da Bologna è stato riscoperto alla fine degli anni ‘60, ed a lui sono stati intitolati il Coro Polifonico e l’Associazione Musicale Fabio da Bologna che operano presso la Basilica di S. Antonio di Padova in Bologna.

Musicologi tra i più insigni della nostra epoca, quali Luigi Ferdinando Tagliavini e Oscar Mischiati, si sono occupati di lui negli ultimi 25/30 anni, tendendo a dissipare i dubbi che vorrebbero che Fabio da Bologna e Faby (genitivo di Fabius con cui egli si firmava) fossero due persone diverse.

Purtroppo la diatriba è ancora aperta, ed a maggior ragione è importante approfondire gli studi a suo riguardo perché un così importante artista della nostra città, patria della  musica e della cultura, possa finalmente ricevere gli onori che merita.

 Alessandra Mazzanti






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